
La tradizione testuale della Commedia di Dante, caratterizzata dall’assenza dell’originale, dalla precoce e vasta fortuna dell’opera, dalla varietà dei vettori librari e grafici e dall’abbondanza di illustrazioni e commenti, richiede da un lato un dialogo costante tra le discipline storiche e filologiche, e dall’altro il supporto delle più avanzate tecnologie nell’ambito delle Digital & Computational Humanities. Approcci come l’imaging diagnostico, il web semantico e l’intelligenza artificiale risultano essenziali per affrontare questioni finora irrisolte e far avanzare le conoscenze sul testo del poema e sulla sua ricezione.
Il Naples Dante Project, coordinato da Gennaro Ferrante e parte delle attività dello Spoke 3 (Digital Libraries, Archives and Philology), presenterà a Napoli il 18 e 19 dicembre i progressi nei suoi principali ambiti di ricerca (libro, immagine, testo) e in particolare illustrerà:
- una nuova architettura per il catalogo digitale dei manoscritti e delle antiche edizioni illustrate della Commedia;
- un modello iconografico ampliato, comprendente miniature, xilografie, incisioni e disegni preparatori;
- una recensio integrale dei manoscritti con il supporto di HTR e layout recognition per identificare lacune e varianti;
- un innovativo sistema di comparazione delle precedenti edizioni critiche del testo;
- un progetto di classificazione digitale dei commenti antichi.
Questi risultati rappresentano i primi passi verso una classificazione digitale standardizzata e F.A.I.R. degli apparati testuali, iconografici ed esegetici del capolavoro di Dante, e verso la costituzione di un testo critico basato sulla collazione integrale della tradizione manoscritta.