Evento dal vivo
18 OTT

Tra boschi, pascoli e campi coltivati degli altipiani della Murgia si nascondono le tracce di un patrimonio archeologico recente, diffuso e poco visibile, legato al Novecento e in particolare ai conflitti che hanno segnato il “secolo breve”: le due guerre mondiali e la Guerra fredda. Si tratta di resti materiali di campi di prigionia, centri di addestramento per partigiani, basi missilistiche e centri di accoglienza per profughi, che restituiscono una geografia bellica inaspettata, in forte contrasto con l’immagine idealizzata di un paesaggio rurale immutabile e pacificato.

Tra questi luoghi, spicca Campo PG65, costruito all’inizio della Seconda guerra mondiale a metà strada tra Altamura e Gravina in Puglia. Con una capacità prevista di 12.000 prigionieri, fu il più grande campo d’internamento per sottufficiali e truppa realizzato in Italia. Oggi dell’enorme insediamento – che occupava oltre 30 ettari e comprendeva più di 100 edifici – rimangono solo una dozzina di ruderi, nascosti nella campagna e difficilmente accessibili. Dal 2020, il sito, e la sua lunga storia che va ben oltre gli anni del conflitto, è oggetto di uno dei pochi progetti italiani di archeologia del contemporaneo, l’unico nel Mezzogiorno, che mira a restituire visibilità e senso a questa “città invisibile”, cancellata nel 1988 e le cui macerie vennero usate per costruire un tratto della statale 96. Dal 2021, quattro campagne di scavo hanno iniziato a riportare alla luce le storie silenziose di questo luogo.

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Progetto di ricerca CHANGES collegato

Giuliano De Felice - scavare nel contemporaneo

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Promotore evento

Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”

Tipo di evento

Visita Guidata

Indirizzo

Appuntamento ore 10:30 presso i cancelli del Campo qui: https://maps.app.goo.gl/6ERaGStiociBxgCb8

Numero visitatori

In caso di alta affluenza dalle 10.30 alle 12 saranno organizzati gruppi di max 50 persone ciascuno, con orari a seconda delle necessità. La durata della visita è di circa un'ora.

Prezzo

Gratuito con prenotazione

Date e orari

sabato 18 ottobre dalle 10.30 alle 13.00

Accessibile

il sito è raggiungibile in auto e buona parte del percorso di visita è lungo strade sterrate ma perfettamente carrabili, senza pendenze significative. Solo alcuni brevi tratti, non obbligatori, sono più impervi. Si raccomanda comunque di indossare scarpe da trekking o ginnastica, pantaloni lunghi e un cappello per il sole. Si raccomanda di portare una scorta di acqua. Non ci sono servizi igienici sul sito.

Team di ricerca

Giuliano De Felice, Sergio Chiaffarata, Daniele Mittica