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Ciclo eventi “Michelangelo antifascista a Bari”: “Musei digitali e Generazione Z” e “La musica a Bari negli anni Sessanta”

Aula Magna del Palazzo degli Studi di Bari

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28 Nov
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Ciclo eventi “Michelangelo antifascista a Bari”: “Musei digitali e Generazione Z” e “La musica a Bari negli anni Sessanta”

Ciclo eventi “Michelangelo antifascista a Bari”.
Presentazione del volume “Musei digitali e Generazione Z”
e seminario “La musica a Bari negli anni Sessanta”

Nell’ambito delle iniziative correlate alla mostra “Michelangelo antifascista a Bari 1964-1965” (Bari, Palazzo degli Studi, Biblioteca di Storia dell’Arte), si segnalano due eventi.

28 novembre 2024 ore 10.00
Aula Magna del Palazzo degli Studi di Bari

Per il  quarto appuntamento del ciclo “Incontri di Storia dell’Arte. La swinging Bari del 1964: intorno al dibattito sulle Arti“, verrà presentato il volume curato da Elisa Bonacini:

Musei digitali e Generazione Z. Nuove sfide per nuovi pubblici” (collana ‘Dedalo Arti e Musei’, EdiPuglia).

Con Andrea Leonardi ed Elisa Bonacini, autori dei contributi sono Maria Giovanna Mancini, Loredana Perla, Stefania Massaro, Alessandro Barca, Annamaria di Grassi, Raffaella Forliano,  Ezia Albano, Michele Corriero, Maria Teresa Santacroce, Patrizia Schettino e Giuliano Volpe, insieme a studentesse e studenti dei corsi di Scienze dei Beni culturali e di Scienze dello Spettacolo che hanno preso parte a questo nuovo prodotto CHANGES.

28 novembre 2024 ore 16.00
Aula Magna del Palazzo degli Studi di Bari

Si proseguirà nel pomeriggio con il seminario “La musica a Bari negli anni Sessanta“.

L’iniziativa è sviluppata in collaborazione con il Conservatorio ’Niccolò Piccini’ di Bari e prevede l’esecuzione dei “Dialoghi per la Bilancia” per due violini di Raffaele Gervasio e il “Quartetto” per archi di Nino Rota.

A seguire, curata da Andrea Leonardi e Lorenzo Mattei, la riflessione su un’Istituzione, il Conservatorio di Bari, che, come l’Ateneo di Bari, festeggerà i cento anni nel prossimo 2025 e di cui il milanese e premio oscar Nino Rota fu direttore dal 1950 al 1976, negli stessi anni in cui il ‘romano’ Adriano Prandi – grande appassionato di musica e librettista per compositori come Lino Liviabella – consolidò il suo ruolo alla guida dell’Istituto di Storia dell’Arte e Archeologia da lui fondato.

 

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